“Quando parlo, possa la luce dell’amore splendere attraverso me”. – Ruth Bebermeyer
Sentiamo parlare spesso in questo periodo di ciò che ci sta mancando, in particolare la presenza di altre persone, della socialità e del contatto fisico.
Senza nulla togliere a tutto questo, perché è fondamentale, visto che siamo Homo Empaticus, è interessante scoprire quali altre risorse possiamo attivare, quando veniamo privati di quelle che usiamo comunemente.
Quanto valore diamo di solito alle parole, al nostro modo di porci verso gli altri, a come li guardiamo, all’energia sottile che trasmettiamo e quindi a come il mondo ci sta percependo.
Vediamo quale potrebbe essere qualche spunto da mettere in atto la prossima volta che incontriamo qualcuno, anche virtualmente.
Partiamo con uno sguardo rilassato, non penetrante, cercando di ampliare per comprendere tutta la persona, o quello che è possibile.
Secondo un detto “un sorriso è la distanza più breve tra due persone”, lasciamo quindi emergere un sorriso autentico e accogliente e poi adeguiamolo alla situazione.
Già sperimentando questi due cose, probabilmente anche la nostra voce sarà una voce gradevole, gentile e calorosa.
Non ti piacerebbe trovarti in presenza di una persona così?
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